BELLANO
Sulla sponda orientale del Lario, incorniciata da uno sfondo magnifico, sulle appendici del monte Muggio alla foce del torrente Pioverna, si trova Bellano, fiorente centro turistico ed industriale.
Con un lungolago suggestivo, dove sboccano molte stradine del borgo antico, Bellano si presenta come un paese tranquillo e ridente.
Per scoprire la vecchia Bellano, bisogna addentrarsi a piedi nelle viuzze, dove il sole non riesce mai a filtrare e il panorama appare solo a scorci, brevi portici.
Sarà facile imbattersi in cortili e androni di buona fattura seicentesca e neoclassica.
L'ORRIDO
Il Pioverna, poco prima della foce, gettandosi in uno stretto passaggio fra alte rupi, forma il famosissimo Orrido, incantevole spettacolo naturale visitabile mediante passerelle sospese.
Formatosi nei quindicimila anni dal ritiro dei ghiacciai, l’Orrido di Bellano è rimasto invariato nonostante il trascorrere dei secoli e il duraturo intervento umano.
Il primo fu fatto allo sbocco del Pioverna ad opera della famiglia Denti, di origini bellanesi, che, per la lavorazione del ferro estratto nelle miniere della Valsassina, vi realizzò, nei secoli XVI° e XVII°, le proprie fucine.
Furono sempre loro, nel XVII° secolo, ad abbellirono l’area con un giardino con torre, statue e piscine. In seguito fu costruito un nuovo giardino con tempietto dallo scrittore e poeta Sigismondo Boldoni, che, incantato dalla bellezza del luogo, vi compose delle opere prestigiose.
Furono proprio queste, a partire dalla fine del 1700, che contribuirono ad aumentarne la fama. La fama dell’Orrido si diffuse per tutta l’Europa dell’800 grazie a stampe e vedute adite anche da illustratori stranieri.
Le potenzialità della forza motrice delle acque del Pioverna furono sfruttate anche dai Gavazzi, che, aprirono un setificio agli inizi del 1800. Per la costruzione di condotte forzate, nel 1858, fu aperto un nuovo stabilimento, che, con il supporto di tecnologia per allora all’avanguardia, si occupava della lavorazione di lamiere di ferro.