MANDELLO DEL LARIO
È adagiato sulla penisola formata dai depositi alluvionali del fiume Mera, ai piedi delle Grigne con creste e guglie fra cui spicca il Sasso Cavallo, m. 1923 e, di fronte, oltre i Corni di Canzo e Moregallo, la lunga e uniforme dorsale verde, costellata di paesi rivieraschi, che da Onno raggiunge Bellagio.
In tempi medievali il borgo, situato presso il lago, era circondato da mura munite di torri e cinte da vallo che, in caso di necessità, veniva riempita trasformando la fortezza in una piccola isola artificiale; l’attuale Via del Fosso potrebbe delineare l’antica diga. Dentro al vallo ci stava la chiesa, la torre pretoria e le case d’abitazione: si aveva così una vera e propria cittadella fortificata.
Del castello medievale rimangono grossi muraglioni in una casa detta La Torre nella piazza a lago. La storia di Mandello è tumultuosa, Divenuto Comune, si alleò a Como durante la guerra decennale e, nel 1160, patì gravi saccheggi da parte dei milanesi. Passò quindi ai Visconti, ottenne propri statuti e fu teatro di battaglie fra Veneziani e Viscontei verso la metà del 400, quando fu ulteriormente rafforzato il suo sistema difensivo. Passò da una signoria all’altra finché, dalla metà del Cinquecento al 1788 il paese fece parte della signoria degli Sfondrati, che le garantirono un periodo di pace, pur turbata di saccheggi operati dalle truppe che transitavano per le sue terre e da pestilenze.
Nella seconda metà dell’Ottocento sorsero a Mandello torniture e filande, oggi vanta varie industrie nel settore cartario, elettrodomestico, elettromeccanico e meccaniche, dal 1921 il nome di Mandello è, infatti, noto in tutto il mondo perché vi ha sede una storica fabbrica di motociclette: la Guzzi. Da Mandello è possibile raggiungere, con circa tre ore di cammino, il Piano dei Resinelli o, con scalate più lunghe ed impegnative, salire al rifugio Rosalba, al rifugio Elisa ed al rifugio Bietti in Releccio.
La strada per il Piano dei Resinelli passa per le frazioni di Tonzanico e Maggiano, dove si erge ancora un’antica torre, famosa per aver ospitato il Barbarossa quando nel 1154 prese la città, la strada per il rifugio Rosalba passa per la frazione di Ronzio, dove si trova un’altra torre medioevale.
FABBRICA E MUSEO MOTO GUZZI
La Moto Guzzi è conosciuta in tutto il mondo come “L’Aquila di Mandello”. Pochi però sanno perché sul marchio voluto da Carlo Guzzi e Giorgio Parodi nel lontanissimo 1921, quando ebbe inizio la loro avventura imprenditoriale e sportiva nel mondo della moto, compaia un’aquila che vola ad ali spiegate. È una storia breve che merita di essere raccontata.
Carlo Guzzi era un giovane tecnico di origine milanese residente a Mandello del Lario; era appassionato di moto ed aveva conoscenze approfondite di tecnica motociclistica, tanto da aver elaborato un progetto, in cui credeva moltissimo, per la costruzione di un modello assolutamente originale.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, Carlo Guzzi fu chiamato come tecnico motorista nel neonato battaglione aviatori dell’esercito italiano. Lì conobbe due ufficiali piloti, Giorgio Parodi, figlio di un armatore genovese, e Giovanni Ravelli, figura nota nell’ambiente delle corse motociclistiche d’anteguerra, come corridore fra i più dotati di talento.
Fra i tre commilitoni si instaurò presto grande confidenza, in nome della comune passione per le motociclette e per il volo; Carlo Guzzi mise gli amici a parte del suo progetto e tutti assieme decisero che, alla fine della guerra, avrebbero costituito una società e fondato un’industria motociclistica basandosi sulle idee tecniche di Guzzi, sul capitale di Parodi e sulla forza propagandistica di un pilota come Ravelli.
Così fu, purtroppo però Giovanni Ravelli non potè partecipare all’impresa: pochi giorni dopo la fine del conflitto perì infatti in un incidente di volo.
In suo onore, l’aquila entrò nello stemma della Moto Guzzi.
Il Museo della Moto Guzzi è aperto tutti i giorni feriali dalle ore 15 alle ore 16. In casi particolari, previa prenotazione e per gruppi numerosi (almeno quindici persone) è possibile accedervi anche il sabato. La visita è gratuita.
L’edificio che ospita la raccolta è all’interno dello stabilimento Moto Guzzi a Mandello del Lario (tel. 0341/ 709111), lo stesso stabilimento in cui, dal 1921 ad oggi sono sempre state fabbricate tutte le motociclette che recano il suo marchio.
All’ingresso si incontrano i due modelli più significativi della storia della Moto Guzzi: la “Normale” del 1921 e la “8V” del 1957, poi, salendo le scale, si arriva al piano superiore, che si divide in quattro saloni in cui sono ospitate le motociclette ed i motori.
Il percorso, sviluppa attraverso le creazioni più originali, gloriose, popolari che hanno fatto la storia della Casa di Mandello sul mercato e nelle competizioni internazionali di velocità.